Cronaca,costume,attualità e soprattutto politica : nazionale e internazionale. E di cose da dire ce ne sono parecchie,come la voglia di urlare,in italiano, "Spara al bastardo", ch'è poi il titolo,tradotto dall' inglese perchè di maggior effetto uditivo per questo mio blog. Buona Fortuna a mè?.....e a chi sennó? Credo di averne giusto diritto!
martedì 27 luglio 2010
Hollywood e The Club templi della "movida" notturna milanese ?
Ma perché non la finiamo di dir panzanate? Perché si vuol continuare a dar a intendere,alla servetta e all'operaio che la cosiddetta "bella vita della Milano notturna" si svolge solo e unicamente in questi due locali?Qui va la massa,la PLEBAGLIA non il vero VIP; la persona veramente importante,e di persone veramente importanti ce ne sono pochissime,non ama confondersi con piccoli esseri che consumano con piacere e,per la loro goduria della polvere bianca,tagliatissima e tutto fuorché cocaina,nei puzzolentissimi cessi di una puzzolentissima e sudaticcia discoteca.Non comprendo perché i giornalisti cartacei specializzati in cronaca spicciola del costume scrivano seminando ampolle di sogni tarati,sulle menti già deboli e provate di queste nostre ancor imberbi generazioni?Questi poi vogliono emulare personaggi di cui,durante l'intera settimana,ne seguono flirt,vicende di corna e divorzi annunciati a "suon di trombe" ; la causa?Non s'è mai trombato:troppa cocaina (sic!),suo cosiddetti "settimanali rosa"......per questa e tante altre ragioni questi due locali colpiti dal provvedimento di chiusura per gravi motivi di ordine e sicurezza(questa sembra esser la motivazione della questura),non sono mai stati,non sono ne saranno mai "locali per VIP" come qualcuno si ostina a voler far credere.Se viene scritto su un giornale abbastanza diffuso e conosciuto che quel locale o ritrovo che sia,è un posto per VIP,molte menti fragili si sentiranno appagati solo quando riusciranno a metterci piede dentro,a frequentarlo almeno una volta ogni quindici giorni per i primi tempi,in attesa di trovare una fonte di guadagno,facile e rapido,che consenta di poter permettersi una vita di un certo tono. E questa è anche,a mio avviso,una maniera di chi ne scrive,di fare pubblicità al locale in questione,magari dietro il compenso non notato dalla gente,di una congrua bustarella; che comunque costerebbe sempre qualcosa in meno di una campagna pubblicitaria ancorché breve. E ora che questi locali son stati chiusi per chi faranno pubblicità certi giornalisti cartacei?
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