domenica 20 marzo 2011

Libia e "via libera" all'operazione ODISSEA.

Stamane,domenica 20 Marzo 2011,buona parte della stampa nazionale manifefesta la crescente preoccupazione,non solo del capo leghista ma di tutto il nostro Paese per le inevitabili e tragiche conseguenze che ne deriveranno,a seguito della nostra piena adesione all'operazione ODISSEA iniziata ieri mattina 19 Marzo 2011 all'alba contro il sanguinario e dispotico regime libico di Gheddafi e la sua famiglia,che da quasi cinquant'anni tiene per "le palle" con pugno di ferro un intero paese,la Libia,depredandone ricchezze e risorse che per quasi mezzo secolo son finite nei diversi conti bancari,aperti presso molte banche estere e intestati a svariate compagnie e società che sono delle autentiche "scatole cinesi",ma,che in ogni caso fanno tutte a capo di Gheddafi o dei suoi più stretti famigliari,nonché ad una ristretta ma potentissima tribù da cui Gheddafi proviene ed è sempre stato sostenuto ed appoggiato nel corso di tutti questi anni di regno dispotico e assassino. Era noto a tutti del resto,e fin dal suo esordio sul proscenio mondiale chi fosse realmente MUAHMMAR el GHEDDAFI,autoproclamatosi colonnello, all'indomani del colpo di stato contro il vegliardo(ma innocuo e mite),re Idriss III di Libia: tutti i responsabili e le classi dirigenti dell'epoca,che avevano in mano le sorti e i governi dei moderni ed evoluti stati Europeo-Occidentali, e per OCCIDENTE intendo e vanno inclusi anche gli USA,CANADA,AUSTRALIA e tutti i Paesi dell'America Latina,vuoi per interessi nazionali (sic!),vuoi per interessi di bottega ma soprattutto e per molti di loro anche per tornaconto personale perchè,per il solo fattore PETROLIO era comunque convenientissimo non stare a guardare tanto per il sottile su delle "amènità" come i DIRITTI UMANI ed altre piccole diversità di opinione che raramente venivano poste insieme ad altre "convenienti" trattative, sul tavolo dei negoziati col nuovo regime che si stava,nel frattempo,affacciando sulla scena mondiale. Cominciammo,e noi Italiani eravamo nelle prime file se non nella prima,a vendere armi a Gheddafi,ad accogliere allievi che sarebbero poi diventati comandanti del suo esercito, presso le nostre accademie militari,a riorganizzare la sua nuova polizia mandando valenti specialisti dei nostri corpi nazionali di sicurezza ad istruire personale libico nei svariati servizi di ordine pubblico e sicurezza interna della Libia.È quantomeno sorprendente che oggi, e immediatamente allo scoppio delle ostilità fra la coalizione occidentale e quel che resta ancora del regime libico nessuna intelligence di nessuno di questi paesi facenti capo alla coalizione anti Gheddafi siano,in realtà,in grado di fornire certezze sugli armamenti accumulati dal regime dopo la revoca dell'embargo e quindi sull'eventualità che Gheddafi possa colpire qualche isola ch'è parte integrante del nostro territorio nazionale; molti accordi stretti negli ultimi anni da numerosi stati occidentali con Gheddafi riguardano anche l'industria bellica ma che però manca,perché non è mai stata stilata,una lista UFFICIALE delle apparecchiature e degli armamenti a lui consegnati: a questo proposito,aggettivare col termine di SPROVVEDUTI quegli emissari che nel corso di tutti questi anni hanno avuto a che fare col regime libico sarebbe quantomeno ridicolo e comico. E questa non è solo una disinvolta leggerezza ma una IMBECILLITÀ gravissimabche,come tale,va e andrà punita con il massimo della pena contemplandola nel reato di ALTO TRADIMENTO E DI INTELLIGENZA COL NEMICO e,per questa ragione,LA PENA DI MORTE PER IMPICCAGIONE,appare allo stato l'unica e sola veramente riparatrice anche se non risarcitoria dei fatti emersi e delle conclusioni,a prescindere,che ne sono derivate e scaturite da tali fatti e comportamenti di superficiale e pregnante imbecillità.
A conclusione poi è a dir poco stupefacente che per l'ennesima volta le nostre agenzie di intelligence non abbiano saputo adempiere,con la dovuta ed efficace solerzia ai loro doveri istituzionali allo scopo di tutelare il totale controllo di tutto il territorio nazionale,la relativa sovranità e,non ultimo la sicurezza di tutto il nostro popolo italiano e i popoli che appartengono,a pieno titolo all'Unione Europea tutta. E dopo questa storia,in qualsiasi modo si evolva e concluda,sarà opportuno operare ad una radicale riforma e ristrutturazione di tutti gli enti istituzionali preposti alla sicurezza dello stato,alla sicurezza dell'Unione Europea e alla tutela dei diritti,della LIBERTÀ e della VITA di tutti i suoi popoli; IL NOSTRO GRANDE POPOLO D'EUROPA !