lunedì 19 settembre 2011

Un comun denominatore: tutti parlano bene ma poi razzolano malissimo !

E Di Pietro ? Che ha dimostrato Di Pietro di meglio e di diverso dai suoi avversari politici che dal suo proscenio di opposizione a questo sistema pontifica contro la classe politica berluskazziana,ogni giorno e tutti i giorni,per l'eccessiva voracità nella gestione della cosa pubblica,salvo poi, a livello delle amminis-
trazioni locali (il Molise), inserire e favorire di converso, suo figlio Cristiano Di Pietro, appunto al consiglio regionale. Ha fatto quello che qualche mese fa
aveva fatto el senatür Molodürr nei confronti dimsuo figlio Renzo, inserendolo nella lista leghista di consigliere regionale della Lombardia e riuscendo poi a farlo eleggere.
Insomma, l'esclamazione spazientita e un pó incazzata esce spontanea quasi obbligata : "ma son proprio tutti uguali questi magnaccia legalizzati" .... ma da
chi poi "legalizzati"?.....dalla corruttela di una democrazia impostaci dalle quattro "potenze" vincitrici dell'ultimo conflitto mondiale ? O meglio : dagli uomini
da queste scelti per traghettare i primi governi di transizione dal dopoguerra alla ricostruzione, tutti di stampo vetero cattolico con un pieno apporto di tutte
quelle formazioni che sul fronte partigiano avevano direttamente partecipato, con le forze inter alleate anglo-francoamericane, dal PCI con la famosa brigata
Garibaldi al movimento Giustizia e Libertà e altri gruppi nient'affatto minori come si era cercato di far credere, e per diverso tempo, alla pubblica opinione
nei primi anni dei governi provvisori. Ma, soprattutto per la drammatica situazione in cui si dibatteva il Paese dopo cinque lunghi anni di duro conflitto che
aveva coinvolto tutte le democrazie occidentali e non la ricostruzione del continente Europeo non si sarebbe dovuta fermare per nessuna ragione; le mace-
rie, il dolore, la fame, la sofferenza e il lutto dovevano esser messi da parte per dare inizio alla VITA e alla ricostruzione. Soprattutto dei Nuovi Valori, di
Libertà, Progresso e Lavoro che dovevano dare nuovo impulso e nuovo slancio a tutti noi in Europa e oltre l'Europa.
A parte qualche episodio di malversazione a livello locale e, il problema delle armi che avevano in dote le forze della resistenza locali che non sono mai
state consegnate, tutto il resto sembrava procedere con buona lena e abbastanza serenamente per quanto riguardava la conduzione e il governo di Rina-
scita nazionale; e, fino ai primi anni settanta la classe politica, eccezion fatta per il caso Trabucchi (scandalo delle banane) e qualc'altra bazzecola, tutto procedeva secondo la strategia dei big democristiani e, successivamente, dei democristiani in alleanza con i socialisti che, una volta entrati nelle stanze
"dei bottoni" come si usava dire, cominciarono ad esercitare la loro vocazione all'araffoneria, all'arrembaggio delle risorse pubbliche del Paese e alla
smodata corruzione finchè, all'inizio degli anni 90 un oscuro pubblico ministero non inizió ad intercettare qualche big della pubblica amministrazione e
così cominciarono i primi arresti di un'operazione che venne denominata "Mani Pulite" che fece scoppiare il finimondo. Ma qui tutti sappiamo come fini e
il tanto acclamato magistrato che aveva dato inizio a questa sorta di grande PURGA, alla fine lasció la magistratura e si diede alla politica fondando un
partito ITALIA DEI VALORI, che non andó mai, nelle successive tornate elettorali, oltre la soglia del 5/6%........anche perchè a mio avviso non cercó fin da
subito di realizzare quello che,probabilmente, era il suo obiettivo fin dall'inizio ; cercare di metter a frutto la popolarità (smisurata) acquisita nel periodo delle
grandi inchieste che lo vedevano come primo protagonista assoluto.
Ebbe i primi modesti successi iniziali,anche perché non era poi così facile all'epoca, collocarsi tra schieramenti che la situazione generale facevano andare
con il vento in poppa. Come di fatto era per la Lega.
Ma oggi il degrado della vita sociale e politica pare aver coinvolto anche i più feroci moralisti; infatti Bossi, fregandosene dei collaboratori e i militanti quasi
il partito fosse una sua proprietà, ha inserito (e preteso fosse anche eletto) il figlio "trota" al consiglio regionale lombardo; mica male 12.000 euro al mese
per un ragazzotto di provincia, incolto e senza esperienze non solo di politica ma anche di vita. E l'ex magistrato inquirente Di Pietro, proprio i questi giorni
ha preteso e ottenuto che suo figlio Cristiano fosse inserito nelle liste di consigliere regionale per il Molise quasi il partito, proprio come il suo avversario
Bossi alias MOLODÜRR, aveva preteso per il suo figliolo diversamente abile.
Se questa dovrebbe essere, da una parte la nuova Padania e, dall'altra la nuova e rinata Italia.......béhhh........siamo proprio combinati mica male.

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