giovedì 29 luglio 2010

Wikileaks, Obama, e le parti in causa.

Abbiamo appreso proprio qualche giorno fa della pubblicazione,sul sito internet di WIKILEAKS, in "alleanza strategica" con il Guardian,DerSpigel e un'altra testata americana,della pubblicazione di circa 92.000 file di War Logs (diari di guerra)riguardanti la situazione reale del conflitto in Afganistan. Il capo del sito,Julien Assange,con trascorsi da haker ha comunque affermato che le "rivelazioni" non sono ne potrebbero essere un pericolo per le truppe alleate che operano sul teatro afgano ma,sempre da questi file,emergerebbero grosse responsabilità ad alti livelli,sulla conduzione politico-militare di questo logorante conflitto. Il presidente americano Barak Obama,nel ribadire che in questi file non emergerebbe nulla di quello che già non sia noto alla pubblica opinione americana e di quella degli altri paesi interessati e membri della coalizione occidentale,ha tenuto a sottolineare che nessuna modifica verrà apportata nella politica,nella strategia e nelle alleanze che riguardano l'Afganistan. A nostro avviso però bisognerebbe rivedere,e quanto prima anche,tutta la questione pachistana perché è questa,con il suo ISI (o ISE?),che in larga misura va vanificando ogni sforzo alleato di riportare la pace,una pace solida e duratura,in un paese come l'Afganistan martoriato da decenni di guerre e guerricciole; gli USA in primis di concerto con gli altri Paesi alleati tra cui anche l'Italia visto che la stiamo svolgendo un

ruolo non solo importante sotto l'aspetto logistico e strategico,ma anche sotto quello relativo ai rapporti necessari e vitali con i ras dei clan tribù di confine e all'interno del paese. È un paese in guerra e la nostra coalizione,seppur con altre finalità ufficiali spesso ribadite dai portavoce dell'alleanza occidentale,è in Afganistan soprattutto per ripristinare un clima di pace e cooperazione senza il quale niente si potrà ricostruire e pianificare per il futuro del Paese. Le critiche ad agenzie di intelligence degli USA e della NATO che vengono faziosamente e ingiustamente criticate ed accusate di aver adottato delle strategie poco ortodosse e,non conformi a quelle che devono essere state e tutt'ora dovrebbero essere le procedure ufficiali,sancite da "paragrafi"d'ingaggio che non dovrebbero lasciare adito a dubbi sono fuori luogo e palesemente parziali. I nuclei speciali che sono preposti ad operazioni speciali quali la cattura e anche,se fosse necessario, l'assassinio dei leader nemici sono sempre esistiti in tutte le guerre che l'umanità si è combattuta nel corso dei millenni: non nascondiamoci dietro il dito sporco di capperi da naso mostrandoci scoccati,inorriditi e schifati. La guerra è guerra e come tale si muove in mezzo a delle dinamiche che,pur non facendo piacere nessuno sono però necessarie per poter avere ragione di un avversario che non vuol sentire ragioni con altre e diverse strategie. Faremmo un errore che costerebbe carissimo al nostro Occidente se decidessimo di lasciare il paese ora,così come si trova. Quanta umanità voglia m vedere penzolare da una forca? Perché solo questo sarebbe lo scenario che si affaccerebbe agli occhi del mondo se noi lasciassimo,di punto in bianco,l'Afganistan al suo destino. I nostri Carabinieri stanno facendo un lavoro encomiabile e inimitabile: soprattutto nell'addestramento e riqualificazione delle forze di sicurezza afgane. Anche per questo motivo siamo detestati dagli inglesi,puzzoni e megalomani. Ma noi tiriamo dritti e ce ne freghiamo della perfida Albione. Piuttosto dobbiamo tenere sotto stretta osservazione le agenzie di intelligence pachistane ed iraniane: e bisognerà marcarli molto stretti d'ora in avanti,soprattutto l'Iran,che sta usando il nucleare o parte di questo settore,come diversivo per creare artifici tali da creare disorientamento laddove,diversamente,le loro infide manovre e inciucci sarebbero scoperti con le conseguenze,per quel paese,non certo feconde. Teniamo comunque sempre conto di chi sta governando in Iran : e ricordiamoci che hanno una cultura e delle tradizioni che non hanno nulla da invidiare al nostro Occidente. E ricordiamoci che sono preti : preti dell'Islam Sciita ma sempre preti. Soprattutto come modus operandi. E il Pachistan non è autonomo nelle sue scelte strategiche perché è legato a doppio/triplo filo con l'Iran; e sotto ogni aspetto,a cominciare dagli approvvigionamenti energetici agli armamenti ed infine,all'addestramento delle sue forze armate e dei suoi nuclei speciali. E non c'è poi molto da star allegri. Ed è imperativo vincerla questa guerra. Si deve vincere in onore anzi tutto dei caduti di ogni Paese membro di questa coalizione,che sono poi NOSTRI CADUTI anche se le bare,quando tornano a casa sono coperte da altre bandiere,eppoi per mantener fede a chi Afgano,ha creduto in questa nostra coalizione fin dall'inizio e che dopo decenni di tribolazioni,soprusi e dolore,aspira legittimamente ad una VITA più Serena e DEGNA di esser vissuta. I taliban nel loro breve intermezzo di esercizio del potere,avevano creato una fitta ragnatela di confidenti,spioni,delatori e infami veri e autentici instaurando,nel contempo, un regime di terrore da incuter timori ad ogni afgano,fosse stato anche il più ligio e osservante in assoluto dei precetti religiosi. Di quel periodo,a prescindere i soprusi e la violenza gratuita che ogni giorno esercitavano,all'epoca,sulla povera gente afgana,mi è rimasto impresso come un marchio indelebile e,non lo dimenticherò mai,lo sventagliare delle loro mitragliatrici pesanti contro le due gigantesche statue dei BUDDHA che stavano da millenni a presidio di una grande e antica valle di cui,al momento mi sfugge il nome. Non è proprio auspicabile un ritorno di questa genìa malvagia,fanatica e selvaggia alla guida di questo antico e glorioso Paese. Dobbiamo far ritornare l'afganistan al suo antico splendore: lo merita!











relativo ai rapporti,necessari e Vitali,con i capi tribù di confine e di quelli più all'interno di questo gigantesco Paese asiatico con troppe parti del corpo,oltre al ventre,sfortunatamente per loro ma anche per noi occidentali eccessivamente molli,e il fatto che questo Paese disponga anche dell'arma nucleare minacciando più volte di poter usarla contro l'eterno nemico, l'India,non è cosa da prender alla leggera o,peggio,da esser sottovalutata. Gli americani dovranno sedere ad un tavolo,in questi prossimi giorni e non tra un pò di mesi ma subito,con i pachistani e,prima di affrontare qualsiasi argomento di interesse comune,chiedere spiegazioni, C O N V I N C E N T I,al Pachistan considerato che fin dall'inizio di questo conflitto questo paese ha allungato con ingordigia sleale entrambe le mani per arraffare quell'abbondante miliardo di dollari che,ogni anno,gli Stati Uniti d'America gli hanno elargito e tutt'ora elargiscono loro per combattere la guerriglia taliban. Loro,i pachistani,invece usano questo miliardo e passa di dollari annui per guidare fin dal suo nascere la ribellione afgana ; e qui non ci vuole un genio per comprendere che quanto fanno i servizi d'intelligence pachistani contro la coalizione alleata occidentale ha una finalità che è stata sicuramente sottovalutata dagli analisti della nostra coalizione,ch'è quella di poter gestire in tranquillità e senza fastidiosi imprevisti quali potrebbero essere le incursioni notturne di reparti speciali col compito di distruggere piantagioni e laboratori per la coltivazione e la lavorazione chimica del papavero da oppio per convertirlo,al termine di un breve processo,in eroina da inviare in occidente. E comunque,avente lo scopo di distogliere l'avversario dal vero obiettivo

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