domenica 28 novembre 2010

Berluskazz e i venti di guerra civile.

Fin dal lontano 1992 quando io percepii come sicura sventura la "strada politica" che stava per intraprendere Berluskazz della bugiardeska,nessuno m'ha mai distolto da un pensiero costante e consistente;che quest'uomo sarebbe stata la causa di una nuova e lunga guerra civile fra italiani. Questo "squalo d'assalto",negli anni 80 e 90 al servizio del PSI e di Bettino Craxi,e uomo della mafia nell'Italia del nord nel decennio della Milano da bere,in quel periodo si stava facendo largo a gomitate sfruttando le idee degli altri,ma è sempre stato prontissimo e molto bravo a spacciarle per sue,è sempre stato mosso da un'unica morale:non aver nessuna morale. In poche parole di un'amoralità smisurata,come smisurata è sempre stata la sua ambizione. Ambizione per il potere anzitutto ma,per raggiungerlo,avrebbe avuto bisogno di disporre di molto danaro. Per questo,tutto questo,non ci sarebbero state difficoltà di sorta per Berluskazz;non per niente era uno strettissimo "Amico" di Craxi,all'epoca attivissimo presidente del consiglio di una coalizione pentapartito a guida socialista(sic!),che gestiva la cosa pubblica in modo nuovo con vecchi metodi di clientele e corruttele,che in poco tempo avrebbero dovuto far parte del cosiddetto "bagaglio" di metodi e comportamenti dell'italiota medio e medio alto borghese. Ma Craxi si stava facendo,in quel periodo molti nemici potenti;anzitutto per non aver mantenuto fede alla parola data all'allora segretario democristiano Ciriaco De Mita che,in cuor suo e con una ristretta cerchia di amici,aveva giurato che gliel'avrebbe fatta pagare cara. E così accade che un bel giorno il caro premier,dopo aver subito un attacco da una pioggia di monetine che una folla inferocita gli aveva lanciato addosso all'ingresso dell'hotel Rafael a Roma,andò in visita dal Presidente della Repubblica a cui manifestò la sua intenzione,anticipando la mossa dell'avversario,di rassegnare le sue dimissioni con la consequenziale caduta del suo governo. Ma Berluskazz oramai aveva raggiunto una invidiatissima e solida posizione economica al punto di spingerlo nella decisione di darsi alla politica fondando anche un suo partito personale. Questa è in breve la cronaca di diciassette anni di berlukazzismo che ha portato il nostro Paese sull'orlo del baratro,della miseria e della guerra civile. Tre buone ragioni perché quest'individuo lasci e torni nell'anonimato: e al più presto possibile.

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