giovedì 15 settembre 2011

Primavera o inverno integralista...

Come pensavo immediatamente dopo la cacciata di Mubarak in Egitto e la rivolta contro il bandito Gaddhafi in
Libia le cose non sembrano andare secondo gli intendimenti, o meglio i piani, di qualche paese europeo che sul
suo intervento militare in Libia aveva fatto tutti i suoi calcoli che, a quanto sembra, si stanno attagliando a giusta
misura al famoso detto:"hanno fatto i conti senza l'oste".....la mia esperienza personale mi ha insegnato, e ogni
giorno continua ancora ad insegnarmi che nessuno ti da qualcosa per niente solo perché è di cuore generoso.
Son tutte balle che, forse, riescono ancora a funzionare seppur a malapena, con ingenui e sprovveduti ma non
certo con persone minimamente, come si dice in gergo "scafate". La Francia del polacco Sarcozj aveva pianifica-
to l'intervento militare in aiuto degli insorti contro il sanguinario e tirannico regime di Gaddhafi in Libia, così come
lo avevan pianificato gl'inglesi, al solo scopo di poter garantirsi una corsia preferenziale ed avere così il diritto ad
effettuare in quel paese estrazione petrolifera con le loro aziende e in barba agli italiani, che con l'ENI innanzi a
tutte, e già da molti decenni, aveva avuto,sotto questo aspetto, dei rapporti ottimi e privilegiati con la Libia e ha
continuato sempre, anche nel corso e durante questa rivolta a costruire strutture e a fare investimenti. Certo, si
dice da sempre che gli affari sono affari: ma questo atteggiamento irrispettoso verso il Nostro Paese da parte
della Francia e dell'Inghilterra, tendente a sfilarci da sotto il naso commesse e investimenti in miliardi di euro con
i libici mi fa pensare quello che avevo sempre pensato fin dall'inizio di questa grande crisi economica che aveva
cominciato a travolgere tutti i paesi mediterranei dell'Unione Europea a cominciare dalla Grecia, per coinvolgere
poi Spagna, Portogallo e Irlanda, quest'ultima però strategicamente coinvolta ma come manovra diversiva di quel
che doveva essere alla fine l'obiettivo finale: L'ITALIA! Certo l'Italia; così questo Paese tutto preso dalla difficile
situazione socio occupazionale, dalla grossa palla al piede di un governo predone, banditesco ed inetto, da una
congiuntura economica pesantissima,non avrebbe avuto modo di poter convogliare la sua attenzione nelle méne
di francesi ed inglesi che verso l'Italia poi, oltreché un'invidia rabbiosa e atávica gli si presentava anche la ghiotta
occasione di cogliere un'opportunità A COSTO ZERO: quella che con il pretesto di tendere la mano, soprattutto
i francesi, offrendo ai libici il loro aiuto militare ed entrando anche, a gamba tesa, in un conflitto di rivolta interna
e guerra civile ne avrebbero avuto poi, a normalizzazione avvenuta, tratto il massimo vantaggio e,se nel frattem-
po gli italiani, con un pretesto qualsiasi,abilmente orchestrato fossero stati indotti a lasciare il paese insieme alle
aziende italiane che avevano sempre operato in Libia tutti gli obiettivi che francesi ed inglesi si erano prefissati
pianificando a bella apposta una strategia del genere,sarebbero stati raggiunti...con una piccola ma ricca ciliegi-
na "sulla torta" : sarebbero rimaste a "questi buoni samaritani" anche tutte le strutture e infrastrutture necessarie
a continuare lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi e la successiva lavorazione del prodotto. Un business che
Francia e Inghilterra intriga moltissimo soprattutto in questo difficile momento di difficoltà che tutto il nostro
Occidente sta attraversando ma mi rendo anche conto che in questa abnorme congiura contro i Paesi del sud
Europa in particolar modo diretta contro l'Italia, non c'è solo il DÓLO delle grandi banche europee ma c'è la
longa manus di Francia ed Inghilterra. Sono peraltro convintissimo di questa mia ipotesi e,col tempo,avvenimenti
fatti e uomini mi daranno conferma di ciò.

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