lunedì 23 gennaio 2012

Ci voleva una tragedia per riconoscere che l'emigrazione clandestina entra nel Nostro Paese non solo con le barchette di cartone delle mafie nostrane e internazionali?

Intuivamo già da qualche anno che molti frequenti e massicci sbarchi,avvenuti sulle nostre coste prima dell'inizio della cosiddetta "PRIMAVERA ARABA", non avvenivano soltanto tramite barchette o peggio, zatteroni malmessi e raffazzonati messi in piedi alla meno peggio da rampanti "ras" arabi dei paesi nordafricani costieri ma da trafficanti,dall'attività legale e senza macchia o ombre che,dietro il comodo ombrello di disponibilità e risorse finanziarie notevoli si potevan permettere di far traffico clandestino di carne umana ovvero di nuovi schiavi sottopagati e senza regola,avrebbero ( e sono ) potuto essere impiegati in tutti "quei cosiddetti lavori che, a loro dire, gl'italiani non vogliono più fare ma,nel bene e nel male qualcuno dovrà pur farli quindi, chi meglio di un disperato magari che paga pure 4/5000 dollari per un passaggio illegale e clandestino per poter entrare nel nostro Paese; e chi meglio di una grossa società conosciuta in tutto il mondo nel settore turismo e che nello specifico si occupa  di promuovere crociere nei sette mari del nostro magnifico ma tanto bistrattato Pianeta Terra e,dietro la pulita facciata legale, arrotondare anche il già consistente guadagno per l'ufficiale esercizio dell'attività turistica nel settore delle crociere,un po' di massa un po di lusso togliendo,perdippiù,guadagni e risorse illegali a clan mafiosi nostrani e internazionali a vantaggio,seppur per paradosso,della legalità? Trovo anomalo e molto dubbio che i vertici della società COSTA CROCIERE non ne fosse al corrente: è una panzana astronomica quella di voler farci credere che il vil capitan Schettino avesse a loro mentito. Credo da sempre anche in virtù della famiglia fondatrice e proprietaria di questa redditizia attività turistica,che la stessa,non fosse completamente e totalmente ignara che a bordo di una delle sue navi da crociera vi fossero diversi dipendenti (rigorosamente in nero e sprovvisti di qualsiasi documento d'identificazione), clandestini anzi, mi spingo più in là nella mia ipotesi e affermo che non solo ne erano al corrente e senzienti che a bordo di una delle tante navi di proprietà della  loro società vi erano dei clandestini,ma,proprio perché ufficialmente privi di una documentazione di viaggio e comunque di riconoscimento,erano,dal personale regolarmente assunto come dipendente della compagnia e in regola con le norme nazionali e internazionali pertinenti il lavoro,rigorosamente tenuti sotto e al di sotto coperta e separati da un impenetrabile isolamento affinché, nessuno di loro e per qualsiasi ragione potesse venire a contatto di altri membri del personale legalmente dipendenti della società Costa Crociere ne,men che mai con qualche eventualità di poter incorrere in un involontario (e casuale?) incontro con un crocerista ospite sulla nave. E son probabilmente anni che questo andazzo,in parallelo ai massicci ma più rozzi sbarchi con barconi fatiscenti,che son necessari a fare scena e a dirottare l'attenzione della pubblica opinione altrove,sta andando avanti; e c'è stato,purtroppo bisogno di questa tragedia,di questo spettacolare naufragio per far emergere una scomoda verità; cioè che gli sbarchi e gli sconfinamenti illegali nel Nostro Paese non avvengono solo via mare con barchette rappezzate alla meno peggio,via mare con approdo a Lampedusa o ad altre spiagge tristemente già note o attraverso passi montani via terra solitamente usati dagli "spalloni" di ben nota memoria per contrabbandare sigarette (le famose BIONDE), o altro. Questa storia ci svela che l'emigrazione clandestina viene alimentata e mantenuta nel nostro Paese da legali e insospettabili attività e imprese commerciali che,anche volendo indagarne tra le pieghe dei "libri e documentazione contabile" a tutta prima emergeranno regolari e legittime entrate e uscite e con regolari e trasparenti bilanci. Sarà forse questa anche una buona occasione per fare approfondite e serie indagini e verificare la correttezza e legalità di grosse società italiane come la Costa crociere e altre società che,in pochissimi anni,son diventate troppo potenti ed economicamente importanti per non destare più che un legittimo sospetto.

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